Nonostante il peso del fisco in Italia mostri un calo rispetto al passato, la Penisola si colloca al sesto posto tra i Paesi Ocse caratterizzati da un prelievo pesante per quanto riguarda tasse e imposte.
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Una posizione in classifica che si deve principalmente alle imposte sui consumi e sulla proprietà, mentre a incidere meno sono le tasse sui redditi e sui contributi. A rivelarlo è l’Ocse nel suo Rapporto Annuale, che mostra un calo dell’incidenza del fisco nel 2015 pari al 43,3% del Pil, contro il 43,7% del 2014.
L’Italia si colloca al di sopra della media Ocse del 34,3%, tuttavia il primato di Paese più vorace spetta alla Danimarca, seguita da Francia, Belgio, Finlandia e Austria.
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La Svezia è alla pari dell’Italia, mentre il Messico vanta il prelievo fiscale più leggero e pari al 17,4%. A livello europeo è la Germania, invece, a mostrare un’incidenza della tassazione che si ferma al 36,9% del Pil.