Cresce in modo evidente l’evasione fiscale, che nel 2014 ha raggiunto quota 111,6 miliardi segnando un aumento rispetto ai due anni precedenti.
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Sono dati contenuti nella “Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” stilata dalla commissione istituita del Ministero dell’Economia.
Rispetto al 2013, ad esempio, quello che viene chiamato Tax gap (vale a dire la disparità tra le risorse riscosse realmente e le tasse che si dovrebbero versare) ha subito un incremento di 844 milioni per quanto riguarda l’evasione fiscale e di 1.007 milioni dall’evasione contributiva.
A fornire informazioni più dettagliate è il presidente della commissione per la redazione della relazione annuale, Enrico Giovannini, il quale spiega come l’evasione fiscale abbia pesanti ripercussioni anche per quanto riguarda lo sviluppo economico del paese:
«L’Italia soffre un problema di crescita di produttività ed è evidente che, dove l’impresa riesce ad andare avanti con l’evasione, ha molti meno incentivi a investire in innovazione. Di conseguenza l’evasione ha un ruolo molto importante, in un generale grado di arretratezza del sistema economico.»
Secondo il rapporto, infine, le percentuali relative all’evasione fiscale variano a seconda del comparto: per gli esercizi pubblici e turistici l’economia sommersa incide sul totale per il 50%, del 30% per i lavori svolti in ambito domestico e per il 15% nel commercio.
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