Il possesso della prima casa e di un’auto di valore medio non rappresentano elementi validi per legittimare un’indagine di accertamento fiscale prevista dal redditometro.
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Lo afferma la CTR Toscana con una sentenza, n. 499/2017, che sottolinea come si tratti di beni di possesso generalizzato che non sono in grado di rivelare la capacità contributiva del contribuente e non rappresentano indici validi ai fini del calcolo del reddito.
L’abitazione principale e l’automobile sono quindi beni fondamentali per soddisfare le necessità primarie, proprietà da escludere dagli accertamenti a meno che non vi siano evidenti disparità tra quanto speso e quanto dichiarato tali da giustificare indagini complesse.
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Ovviamente, l’Agenzia delle Entrate potrà sempre avviare accertamenti qualora il contribuente sia proprietario di immobili abitatiti di lusso o di auto di grande cilindrata, che potrebbero rappresentare indici di capacità contributiva.
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