A livello globale l’Italia si colloca al quinto posto nella classifica degli Stati che impongono le maggiori tasse sul lavoro.
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Con un cuneo fiscale che pesa per il 48,7%, infatti, la penisola si posiziona dietro la Francia, mentre il podio è occupato da Belgio, Germania e Ungheria. In fondo alla graduatoria, Messico, Nuova Zelanda e Cile.
Sono informazioni rese note dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) inerenti il 2016. Per quanto riguarda le tasse sul reddito da lavoro calcolato per un lavoratore medio, l’Ocse registra un calo per il terzo anno di seguito.
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«Rimangono prioritari gli interventi sul lavoro per incoraggiare la propensione a occupare – sottolinea il presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi. – In primo luogo, come suggerisce l’Ocse occorre ridurre strutturalmente il cuneo fiscale a partire dal premio Inail e dai contributi per malattia. Lo stesso sostegno all’impiego dei giovani va concentrato sull’azzeramento di ogni prelievo parafiscale sui contratti di apprendistato.»
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