L’Anac (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ha deliberato la sospensione parziale della normativa che avrebbe dovuto imporre ai dirigenti pubblici l’obbligo di pubblicazione dei dati patrimoniali, come previsto dalle “Linee guida” riportate sulla delibera 241/2017.
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Una decisione che arriva in seguito alla segnalazione inoltrata da parte di alcuni dirigenti al Garante della Privacy, i quali si sono rivolti al giudice amministrativo per mettere in dubbio la legittimità del provvedimento.
Come stabilito dal TAR del Lazio (ordinanza n. 1030/2017), il ricorso è stato accolto proprio perché i possibili danni derivanti dalla pubblicazione online dei dati legati al patrimonio sono stati giudicati potenzialmente “irreparabili”.
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La delibera del TAR ha valore solo per coloro che hanno fato ricorso, tuttavia l’ANAC ha deciso di sospendere l’obbligo per tutti i dirigenti tenendo conto del parere dell’Avvocatura dello Stato e dei numerosi ricorsi presentati dai dirigenti, destinati a questo punto a essere pienamente accolti.
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