La Corte Costituzionale ha dichiarato la legittimità del tetto massimo imposto alle retribuzioni dei dirigenti della Pubblica Amministrazione, pari a 240mila euro lordi annui che corrisponde al compenso percepito dal primo presidente della Cassazione.
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Una decisione che arriva con la sentenza n. 124/2017 e che prevede anche la legittimità del divieto di cumulo tra retribuzioni e trattamenti pensionistici.
I dubbi sulla legittimità di entrambe le normative sono stati avanzati dal Tar del Lazio i virtù di alcuni ricorsi promossi da magistrati contabili e giudici del Consiglio di Stato.
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Stando alla sentenza il limite imposto:
«persegue finalità di contenimento e complessiva razionalizzazione della spesa, in una prospettiva di garanzia degli altri interessi generali coinvolti, in presenza di risorse limitate – ponendo – rimedio alle differenziazioni, talvolta prive di una chiara ragion d’essere, fra i trattamenti retributivi delle figure di vertice dell’amministrazione».
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