Il 31 luglio scade il termine per l’adeguamento degli statuti delle partecipate statali non quotate, che come previsto dalla Riforma della PA voluta dalla Ministra Marianna Madia non potranno più prevedere trattamenti di fine mandato a favore dei manager o riconoscere gettoni di presenza, premi di risultato deliberati successivamente allo svolgimento dell’attività a favore di amministratori e altri componenti.
=> Dirigenti PA, stipendi a confronto
Secondo quanto previsto dalla normativa, non si potranno creare nuovi organi, accentrare le deleghe e viene esclusa la carica di vicepresidente: in caso di necessità, questa figura non può comunque percepire compensi aggiuntivi.
I manager delle società partecipate, inoltre, non potranno essere dipendenti delle amministrazioni pubbliche controllanti e vigilanti e non potranno beneficiare di indennità diverse da quelle previste dalla legge o inserite nei contratti.
=> Declassamento volontario per i dirigenti statali
La normativa, infine, impone il rispetto dell’equilibrio di genere (nella misura del 33% delle nomine).
Fonte immagine: Shutterstock