Il burnout è un fenomeno condiviso da un’ampia platea di lavoratori, basti pensare che in Italia ammonta al 76% la percentuale di coloro che hanno manifestato almeno un sintomo di questo disturbo.
A fornire dati aggiornati è stata la ricerca condotta da Bva Doxa e recentemente presentata dalla società di consulenza psicologica Mindwork, nel corso della Giornata mondiale della salute mentale.
Tre italiani su quattro (in aumento del 14% rispetto al 2022) hanno provato sulla loro pelle una costante sensazione di sfinimento, ma anche un calo dell’efficienza lavorativa e un aumento del distacco mentale rispetto al lavoro.
Secondo l’indagine, inoltre, una persona su cinque ha ricevuto una effettiva diagnosi di burnout, tuttavia ad assentarsi dal lavoro è solo il 19% degli individui coinvolti.
Se da un lato il 58% delle persone colpite da burnout si porta dietro un malessere psicologico di natura privata, dall’altro lato raggiunge il 54% la percentuale di chi sceglie di lasciare il lavoro proprio per motivi legati al malessere emotivo nella sfera professionale.
Il supporto psicologico nelle aziende, inoltre, viene ritenuto essenziale da parte dei lavoratori, sebbene nel 67% delle organizzazioni italiane non sia presente e attivo un servizio di supporto psicologico.
Le aziende hanno la grande opportunità e la responsabilità di fare scelte etiche e inclusive della sfera psicologica – commenta Mario Alessanda, Fondatore e Amministratore Delegato di Mindwork -, non solo perché è giusto farlo, ma perché solo così garantiranno la loro stessa sostenibilità, riuscendo ad attrarre e trattenere i migliori talenti.