Saper gestire un team dislocato, con risorse sparse sul territorio pone nuove sfide ai manager. Non si tratta di operare un controllo dall’alto, cercando di spiare i lavoratori per assicurarsi che siano davanti al loro pc, ma di monitorare la loro produttività.
Il Remote Manager deve fornire informazioni su come è percepito il lavoro del lavoratore da remoto, il lavoratore deve imparare a parlare chiaramente, facendo eventuali richieste e non temendo di fare domande.
=> Rendere compatto il team da remoto
Il controllo delle performance diventa particolarmente importante, per evitare di correre ai ripari davanti a basse prestazioni del lavoratore, instaurando invece un clima di sfiducia. Il lavoro deve essere impostato fin da subito sullo scambio e su una comunicazione costante ed efficace.
Il punto fondamentale è alimentare una comunicazione a due sensi, in cui il lavoratore non si senta trascurato ma neanche controllato. Per questo non bisognerebbe tralasciare un programma di incontri cadenzati, di persona o tramite videochiamata.
I meeting virtuali dovrebbero vertere su problemi specifici a cui arrivare preparati attraverso una preventiva condivisione dei documenti e dei punti da discutere. Si tratta di riunioni brevi ma che devono risolvere qualcosa di specifico in modo concreto. Strategici anche i feedback.