I collaboratori esterni all’azienda sono spesso percepiti come risorse poco gestibili, non potendone monitorare l’attività né esercitare un controllo diretto. Alcune imprese ricorrono addirittura a test preventivi per capire “come si muove” il freelance in base alle proprie direttive.
L’importante è fare chiarezza da subito, spiegando ai professionisti esterni cosa ci si aspetta da loro. Prima di iniziare il lavoro, infatti, è bene stabilire non soltanto i requisiti richiesti, ma anche tempistica e risultati da raggiungere. In particolare, si dovrà concordare come intende procedere e secondo quali scadenze, come comunicare eventuali criticità e gli obiettivi realistici da centrare.
Feedback costanti garantiscono di procedere senza trovarsi poi a non poter porre rimedio ad eventuali problemi.
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Un altro punto fondamentale è coordinarsi per rendere subito efficiente e sicura la comunicazione. Ad esempio, bisogna consultarsi con il comparto IT, per capire come condividere le informazioni senza disperdere dati sensibili. Verosimilmente, la comunicazione con il freelance sarà scritta. In questo caso è bene essere concisi, fare domande specifiche e delineare i passi successivi.
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La buona comunicazione è la base del successo. Per questo è bene mantenere un occhio continuo sul progetto, chiedendo aggiornamenti cadenzati. Il freelance da parte sua sa di dover fornire risultati mirati e sarà suo stesso interesse rendere noto l’avanzamento del progetto.