La creazione di team virtuali non mostra rallentamenti e, secondo una ricerca condotta da Gallup, il 30% dei dipendenti, nel corso dell’ultimo anno, ha trascorso dall’80 al 100% del proprio tempo lavorando da remoto. La diffusione crescente della modalità di lavoro agile (smart working) contribuisce a incrementare questo trend.
Per questo è necessario saper organizzare un team virtuale basandosi su esigenze esistenti e competenze necessarie, e senza tener conto della disponibilità fisica. Non è sempre facile che le cose funzionino da subito: una ricerca di OnPoint ha rilevato che il 27% dei team virtuali non raggiunge le aspettative. Ma ci sono una serie di strategie che, se eseguite correttamente, possono abbreviare il periodo di adattamento e aumentare l’efficienza all’interno di un’organizzazione.
=> Rendere compatto il team da remoto
Prima di tutto è bene incoraggiare un atteggiamento proattivo, chi fa parte di un team virtuale deve saper gestire il proprio tempo senza una supervisione continua. Ciò però non significa che non ci sia bisogno di una guida, anzi, il leader diventa essenziale per dare una direzione condivisa anche a distanza. I lavoratori dovrebbero essere incoraggiati ad assumersi la responsabilità dei propri compiti e prendere le proprie decisioni ogni volta che è possibile.
Un altro elemento essenziale è la comunicazione. È fondamentale che vengano fornite linee guida dettagliate per garantire che le informazioni vengano condivise. La tecnologia risulta basilare in questo contesto, attraverso software di gestione dei progetti, applicazioni di chat sul posto di lavoro virtuale e condivisione dei dati.
I leader giocano un ruolo fondamentale, devono essere molto più pronti a incoraggiare l’interazione tra i membri del team virtuale, in modo da creare legami sociali significativi. La formazione iniziale della squadra può essere il banco di prova iniziale. L’importante è che si crei un clima di fiducia reciproca, capace di far funzionare la squadra.