Datori di lavoro e responsabili delle risorse umane sono chiamati a prevenire e individuare situazioni di stress ai danni dei dipendenti, tuttavia sembra che questi ultimi possano contare su un reale supporto solo in poche occasioni.
Secondo un sondaggio online condotto da Hays, solo un dipendente su tre riceve sostegno in azienda se coinvolto in problematiche stress, ansia e sindrome da burnout.
In tema di azioni di supporto promosse dalle imprese, il 25,3% degli intervistati ha potuto goduto di un confronto diretto con il proprio manager, il 19,9% ha ricevuto assistenza o attivato una terapia specifica mentre il 15,5% ha usufruito di maggiore tempo libero.
Ammonta al 27%, tuttavia, la quota di coloro che non hanno ricevuto alcun sostegno.
Il benessere dei lavoratori dovrebbe essere una priorità per imprese e manager, che dovrebbero fare il possibile per sostenere i propri collaboratori, ritiene Sandra Henke, Head of People & Culture di Hays.
È fondamentale che si costruisca un’ambiente lavorativo in cui lo staff si senta libero di affrontare questi argomenti con il proprio responsabile.
L’indagine mira proprio a sottolineare l’importanza di informare i dipendenti sulle opzioni a disposizione per combattere stress e ansia legati al lavoro. Non sempre, infatti, i dipendenti scelgono di manifestare apertamente il proprio disagio, per timore di danneggiare la carriera o di non poter contare su una totale riservatezza.