Saper gestire e applicare le tecnologie 4.0 rappresenta una capacità ormai indispensabile per rendere più facile la trasformazione digitale di un’azienda, chiamata a favorire l’ingresso di risorse qualificate in possesso di competenze adeguate.
Non stupisce che nel 2017 un’assunzione su tre in Italia abbia richiesto proprio le cosiddette skill 4.0, stando a quanto rilevato da Unioncamere attraverso il sistema informativo Excelsior.
Una percentuale crescente di imprese, pari al 30%, ha anche attivato o attiverà nei prossimi 12 mesi iniziative di formazione sulle tematiche 4.0. I dati, illustrati da Unioncamere in occasione del convegno “Industria e Impresa 4.0 La rivoluzione delle competenze” tenutosi sullo sfondo di Maker Faire Rome, sottolineano come le tecnologie siano un fattore strategico per la crescita soprattutto delle piccole imprese.
Le Camere di commercio con i Pid – la rete dei punti di impresa digitale realizzata all’interno del Network impresa 4.0 -, hanno già coinvolto più di 10mila imprese tra eventi informativi e self-assessment e stanziato quasi 33 milioni di euro in voucher per le PMI – ha affermato il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli -. In prospettiva entro il 2019 contiamo di raggiungere altre 20 mila imprese e mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro. Per colmare il gap di competenze, inoltre, a partire dai prossimi mesi il Sistema camerale definirà un sistema di attestazione delle skill dei Digital Manager, professionalità qualificate in grado di aiutare nel concreto le aziende nel processo di trasformazione.
Esistono anche altre competenze che affiancano le skill strettamente 4.0, altrettanto indispensabili per le aziende che guardano allo sviluppo digitale: se l’utilizzo delle tecnologie internet e l’abilità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale è stata richiesta al 57,7% dei profili in entrata nel 2017, la capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare informazioni qualitative e quantitative è stata valutata nel 50,9% delle nuove risorse.