Per anni la selezione si è basata esclusivamente sulla visione del CV dei candidati. Oggi tutti sta invece cambiando, la crescente importanza delle competenze trasversali rende questa metodologia poco fruttuosa, circoscrivibile forse alla ricerca di competenze tecniche molto particolari, ma anche in questo caso deve essere combinata con altre metodologie.
I software che selezionano i curricula infatti si basano si determinate parole chiave che potrebbero escludere candidati di alto livello.
Competenze come l’empatia, la leadership, il processo decisionale, la comunicazione, la persuasione e l’adattabilità sono tutte estremamente importanti sul posto di lavoro, ma difficili da far emergere su carta. Si tratta inoltre di capacità espresse secondo un’autovalutazione e quindi fuorvianti.
In aiuto del comparto Risorse Umane chiamato a gestire le selezioni arriva però la tecnologia, con i test pre-assunzione, che permettono di valutare le reali soft skills del candidato.
Si tratta di software di facile utilizzo che permettendo di valutare le capacità tecnologiche dei candidati, chiamati a risolvere criticità, mettendoli nelle condizioni di reagire a seconda delle proprie caratteristiche personali.
Secondo recenti studi, oltre due terzi dei datori di lavoro sono preoccupati per l’impatto che il crescente divario di competenze avrà sul loro business: migliorando il processo di selezione la problematica potrebbe risolversi in tempi brevi.