Esistono molti stereotipi nel mondo del business, tra cui quello del manager socievole, estroverso e un po’ sfrontato. Come se il successo fosse impensabile senza un tocco di arroganza. Eppure, i dati dimostrano che non è sempre così. Lo studio ghSMART – Harvard Business Review ha individuato gli attributi specifici che differenziano i “boss ad alto rendimento”. Gli estroversi tendono a catturare l’attenzione ma gli introversi sono più efficaci e vanno alla sostanza. Inoltre sanno ascoltare meglio, sono più ricettivi e mettono a loro agio i dipendenti creando un clima migliore.
Un caso particolare in cui il leader timido funziona è la gestione del rischio, tendendo ad esaminare meglio la situazione e a non fare passi sventati, al contrario di chi è estroverso e tende a buttarsi a capofitto nelle cose senza valutare davvero i pro e i contro. Un altro vantaggio dell’essere introversi è la capacità di stare da soli. La vita del CEO, ad esempio, è piena di riunioni e impegni che non permettono di riflettere, ma gli introversi troveranno il momento per stare in solitudine per pensare alle cose da fare in maniera precisa, trovando la giusta intuizione e facendo ordine nelle idee.
L’introverso tende a delegare, non volendo stare in prima linea ma pensando al bene comune, ciò crea un ambiente di reciproca fiducia e di collaborazione. Inoltre egli diventa un esempio capace di dare un impulso positivo ai dipendenti. La sua capacità di ascolto e la sua umiltà permettono di riconoscere gli errori fatti e di migliorare.
Forse risulterà meno coinvolgente eppure i vantaggi del leader timido, come dimostrato, non sono pochi.