Goleman e l’intelligenza emotiva, come creare risonanza e resilienza

di Anna Fabi

8 Settembre 2021 08:34

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Come guidare un team di lavoro grazie alla consapevolezza delle emozioni proprie e altrui e alla gestione costruttiva delle relazioni interpersonali.

La parola risonanza è usata con vari significati, ma in genere indica l’amplificazione o il ripercuotersi di un suono, il suo echeggiare. Per un leader, creare risonanza significa mettere in moto una serie di emozioni costruttive nel gruppo di persone che dirige: ed è proprio questo il suo compito fondamentale secondo Daniel Goleman, il noto psicologo e divulgatore di management strategico e leadership aziendale, teorico della Emotional Intelligence. Persone dotate di eccellenti capacità intellettuali spesso non diventano mai dei leader perchè manca loro intelligenza emotiva, ossia la capacità di creare relazioni ideali con se stessi e con gli altri. Il leader deve saper motivare il suo gruppo, guidarlo, ascoltarlo restando persuasivo: deve saper creare, per l’appunto, risonanza. Per Goleman sono quattro le caratteristiche principali dell’intelligenza emotiva:

  • consapevolezza di sé;
  • gestione di sé;
  • consapevolezza sociale;
  • gestione delle relazioni interpersonali.

Consapevolezza di sé, significa conoscere le proprie emozioni, sapere quali sono i propri punti di forza e di debolezza, cosa si può sfruttare al meglio di sé e cosa va migliorato, ma anche fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Conoscersi a fondo è indispensabile per gestire se stessi e i propri sentimenti. Per imparare a controllarsi, a mantenere la calma in momenti di forte stress, per conservare la propria integrità ed onestà, per assumersi le proprie responsabilità ed essere in grado di adattarsi ai cambiamenti con un atteggiamento aperto. Un buon leader deve inoltre essere fortemente motivato, sempre dotato di iniziativa e ottimismo anche di fronte ad ostacoli o sconfitte.

Dalla consapevolezza di sé, il leader deve passare alla consapevolezza sociale, all’empatia, cioè alla capacità di far risuonare dentro di sé i sentimenti degli altri. Deve essere attento agli altri, capace di evidenziare le loro potenzialità. Infine, compito del leader è quello di riuscire a gestire i rapporti interpersonali creando, per l’appunto, risonanza emotiva nell’azienda: riuscendo a coinvolgere le persone nel raggiungimento di uno scopo comune, con atteggiamenti stimolanti e persuasivi nei confronti del gruppo, trasmettendo entusiasmo e fiducia. Deve essere capace di gestire i conflitti, costruire legami, favorire il lavoro in team orientato al perseguimento di obiettivi comuni.

In era post Covid, con la resilienza schizzata in cima alle soft skills richieste per fronteggiare la crisi, queste sono strategie utili come non mai, come ha spiegato lo stesso Goleman:

L’intelligenza emotiva è importante oggi più che mai: stiamo affrontando una nuova realtà, in cui le relazioni giocano un ruolo da protagonista, trasformando il modo in cui interagiamo. Maggiore è la nostra intelligenza emotiva, migliore sarà la nostra risposta di fronte a situazioni di stress.

Questa capacità si può affinare attraverso un adeguato allenamento, in modo tale da riconoscere le emozioni proprie e quelle altrui per orientarle in maniera costruttiva.


a cura di Rosanna Marchegiani