La produttività? Dipende dal luogo di lavoro

di Patrizia Godi

22 Ottobre 2009 09:00

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Forse può sembrare un paradosso, ma il 66% dei business leader sta modificando gli ambienti di lavoro perché ritiene che la struttura dell'ufficio, fisica o virtuale, abbia un diretto impatto sulla resa dei dipendenti

La struttura dell’ufficio può far aumentare la produttività. Ne sono convinti i 1.130 manager che sono stati intervistati da JBA, esperto mondiale di luoghi di lavoro e relative prestazioni, per conto di Regus, azienda che realizza soluzioni per gli spazi di lavoro. Tale ricerca ha evidenziato che sempre più imprese adottano nuove strategie e investono per far fronte ai cambiamenti sui posti di lavoro. L’83% del campione ha infatti intenzione di modificare l’ambiente lavorativo in modo da fornire maggiore autonomia temporale ai propri dipendenti e di favorire la collaborazione tra le persone che hanno interessi simili o che operano nel medesimo settore.

Tuttavia, solo il 61% ammette di aver già apportato cambiamenti in passato, un divario che però è triplicato negli ultimi 3 anni. Questo emerge dal confronto con i dati di una ricerca che ha avuto luogo nel 2006 e in cui il 65% del campione prevedeva cambiamenti significativi mentre il 57% aveva già provveduto a introdurre delle innovazioni.

L’indagine condotta da JBA ha anche evidenziato che quelle aziende che hanno economicamente surclassato i loro competitor stanno implementando soluzioni radicali ma efficaci. In generale, queste innovazioni si possono raggruppare in due aree distinte: i luoghi di lavoro “basati sulla fiducia” e quelli “socialmente interconnessi”.

Il concetto di luogo di lavoro “basato sulla fiducia” implica che i dipendenti abbiano la piena autonomia temporale o spaziale su quando e dove lavorare. Il luogo di lavoro “socialmente interconnesso”, invece, consiste nell’incoraggiare attivamente i dipendenti a collaborare con altre persone con interessi simili o che operano nello stesso settore. Quindi, si spinge decisamente più in là rispetto ai tradizionali confini del luogo di lavoro, permettendo un significativo aumento delle innovazioni e rafforzando le evoluzioni creative e competitive.

Entrando più in dettaglio nei risultati della ricerca, possiamo notare che due business leader su tre stanno implementando innovazioni ai loro consueti modelli di luoghi di lavoro: più del 40% degli intervistati sta infatti cambiando tali modelli per farli diventare più collaborativi, mentre il 65% ritiene che gli investimenti per un’attività professionale “basata sulla fiducia” avranno un impatto organizzativo e professionale  positivo. In questo senso, nei prossimi tre anni ci sarà un aumento del 27,5% degli investimenti nei confronti dei luoghi di lavoro “basati sulla fiducia”.

Non va però sottovalutato nemmeno il fatto che il 79,5% del campione ritiene che anche l’investimento per luoghi di lavoro “socialmente interconnessi” avrà un impatto positivo. Questo, nei prossimi tre anni, dovrebbe portare a un aumento degli investimenti per luoghi di lavoro “socialmente interconnessi” del 27,6%.

Infine, un numero sempre maggiore di manager vede i dipendenti più come individui collaborativi che impiegati tradizionali, aprendo in tal modo le porte a una vasta gamma di nuove opportunità.