Le vacanze d’inverno non sono più un must per i manager italiani. Le prime avvisaglie si erano avute già per quelle estive. Anche per la stagione fredda, la crisi economica ha rimodulato la spesa vacanziera dei dirigenti, all’insegna della sobrietà o della rinuncia alla vacanza stessa.
Lo conferma un’indagine di Manageritalia, (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato) che ha realizzato lo studio in collaborazione con Astra Ricerche su un campione di oltre 1000 manager.
Il dato rilevante è la scelta di vacanze brevi con mete rientranti nel territorio nazionale. Escluse le mete estere. Scelte “strategiche” per il portafoglio dei dirigenti italiani, che alleggerito dalla crisi economica, non permette ampi margini di movimento vacanziero.
I dati, infatti, sono eloquenti, e mostrano percentuali elevate di rinuncia alla vacanza invernale. Il 40,7% degli intervistati ha dichiarato, infatti, che rinuncerà al soggiorno; il 31,7 per cento ha rivelato che per la seconda volta consecutiva non è andato in vacanza per il periodo natalizio. Il 9% dei manager conferma che ha rinunciato per la prima volta alla vacanza invernale.
Solo il 45,2% dei dirigenti conserva la rilassante e sana abitudine della vacanza invernale. Di questi il 25,3% per lo stesso numero di giorni dell’anno precedente; cioè il 10,8% in meno rispetto all’anno precedente. Il 12,8% ridurrà la permanenza sul luogo di vacanza.
Solo il 3,3% dichiara di andare in vacanza per un soggiorno di durata maggiore rispetto allo scorso anno. Il 3,8% sceglie la vacanza invernale dopo un anno di rinuncia forzata. Rispetto alla scelta di andare in vacanza o meno, tra i manager di casa nostra prevale l’indecisione.
Il 13,1% non sa ancora se andrà in vacanza; mentre lo scorso anno gli indecisi erano solo il 4,3%. Sulla scelta delle mete preferite dagli amanti della vacanza invernale, prevale l’Italia, “visitata” il lungo e in largo dal 74,6% dei manager nazionali; solo il 30,5% sceglie la vacanza all’estero.
Appena il 5,1% dei dirigenti opta per entrambe le destinazioni. Meta ideale e scontata della vacanza d’inverno, la montagna, “naturalmente” preferita dal 49,6% dei manager intervistati durante la ricerca; il 16,3% non disdegna “il mare d’inverno”, scelta che evoca le struggenti note del famoso brano di Enrico Ruggeri, interpretato anche da Loredana Bertè.
L’8,7% dei manager non rinuncia a visitare le città d’arte. Per quanto riguarda la vacanza invernale oltreconfine; il mare e le città d’arte prevalgono sul soggiorno in montagna. Queste le percentuali delle mete estere: il mare (14,0%); le città d’arte (12,5%) e la montagna, preferita all’estero dal 4,1% dei dirigenti intervistati. Scelte oculate che accomunano i dirigenti alla classe media, in uno scenario economico d’altri tempi, dove tutti, ricchi e meno riccchi, sperano di poter dimenticare le rinunce a cui la crisi li ha costretti, sognando vacanze più intense ed indimenticabili.