«Chi sono? Cosa so fare? Cosa potrei imparare a fare? Cosa mi piacerebbe fare?».
A queste domande risponde, essenzialmente, il cosiddetto Bilancio delle Competenze che costituisce un vero e proprio strumento di orientamento dell’individuo, volto anche alla sua motivazione e alla realizzazione di un progetto formativo e professionale.
In un conteso nel quale il mondo del lavoro e la società sono in continuo cambiamento, ciò che l’individuo apprende attraverso la scuola prima, e l’esperienza lavorativa successivamente, può diventare rapidamente obsoleto. Proprio per queste ragioni al Bilancio delle Competenze viene affidato il compito, sia di orientare il soggetto nelle sue scelte lavorative, ma soprattutto quello di favorire iniziative di formazione continua. Oggi la formazione di un lavoratore dura per tutta la sua vita lavorativa.
Nato dopo la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti e nel Quebec con lo scopo di individuare le competenze professionali trasferibili da un contesto lavorativo all’altro, si è sviluppato soprattutto in Francia, negli anni novanta, dove è uno strumento obbligatorio per sostenere un colloquio di lavoro.
Nonostante l’Unione Europea ne promuova l’impiego, in Italia esso è ancora poco conosciuto: seppure previsto dalla Riforma Biagi, manca ancora di una vera e propria regolamentazione.
Il Bilancio delle Competenze è rivolto a lavoratori occupati o disoccupati, a giovani in cerca di una prima occupazione, a coloro che vogliono rientrare nel mondo del lavoro dopo un periodo di assenza, e serve ad evidenziare le proprie motivazioni, le competenze, le attitudini, le aspirazioni professionali, i propri punti di forza e di debolezza, in modo da favorire la crescita della persona, il suo sviluppo formativo e il perseguimento dei propri obiettivi professionali.
Il Bilancio delle Competenze è utile anche nelle imprese poiché permette di ottimizzare la gestione del personale, favorisce l’inserimento della persona giusta nel posto giusto, permette ai dipendenti di acquisire competenze necessarie, favorisce la mobilità interna ed esterna e permette di effettuare adeguatamente processi di formazione continua.
A conclusione della compilazione di test, questionari, schede, ecc.. viene rilasciato al soggetto un portfoglio, o dossier di bilancio, ovvero un fascicolo che raccoglie tutti questi documenti insieme ad una sintesi di bilancio, cioè una relazione elaborata di comune accordo tra l’interessato e il consulente che evidenzia gli aspetti salienti del dossier e riassume il progetto professionale del soggetto.