La parola “leader” è entrata oramai nel linguaggio comune e connota chi è in grado di guidare, condurre e dirigere un gruppo di persone e portarle al raggiungimento di un obiettivo comune. In ambito manageriale, il termine leader è generalmente legato “al capo”, al manager. Ma le “doti di leadership” sono caratteristiche particolari che non appartengono a tutti, anche se si rivestono ruoli di responsabilità all’interno di un’azienda, ma che sono indispensabili soprattutto per se si occupano posizioni di un certo livello.
Il leader ha una forte coscienza di sé, è pienamente consapevole delle proprie capacità e sa come usare queste doti per raggiungere obiettivi precisi. Il leader deve però essere anche credibile, per non essere giudicato presuntuoso e non meritevole di fiducia da parte dei membri del team.
Il vero leader è in grado di creare relazioni sincere e stabili con i propri collaboratori, di comprenderli e farsi capire. Deve essere un comunicatore! Deve avere, inoltre, la capacità di guardare oltre e di coinvolgere i componenti del proprio team. Si riesce a essere un vero leader se si è una persona di alta integrità morale, pienamente in grado di gestire i conflitti.
Generalmente gli studiosi distinguono tre stili di leadership:
- autocratico;
- democratico;
- di delega.
Nel primo caso il leader impone le sue decisioni: è lui a dire cosa bisogna fare, come farlo e con quali tempi. In questo modo, però, vengono a mancare alcune caratteristiche proprie di un vero leader: l’ascolto, la comunicazione e la condivisione.
Altro stile è quello democratico: il leader chiede al proprio team di partecipare alle decisioni, condividendo idee e opinioni per la soluzione del problema.
Nell’ultimo caso, lo stile di delega, detto anche del “lassaiz faire”, la decisione viene presa dal team. Il leader lascia spazio ai collaboratori che, in questi casi, hanno le informazioni necessarie per risolvere un problema o cogliere un’opportunità.
Esiste uno stile di leadership migliore degli altri e da fare proprio? La risposta è che non esiste uno stile “migliore” in senso assoluto. Il vero leader è colui che sa adottare uno stile diverso in base alle situazioni in cui si trova.
Come si diceva sopra, essere leader non è una condizione legata al ruolo, ma alle doti personali del singolo. La capacità di capire in anticipo come “muoversi” in particolari circostanze non è da tutti. Vero è che motivare i componenti di un team, coinvolgerli e farli partecipare al processo decisionale aiuta il leader a fare in modo che gli obiettivi di ciascuno coincidano con quelli dell’azienda.
Quindi, lo stile democratico potrebbe essere preferibile nella maggior parte delle situazioni. Proprio per questo, in un approccio democratico, le performance di gruppo sono in genere migliori che negli altri casi.