La “diversità” deve – o dovrebbe – rappresentare in ogni strato sociale un valore capace di arricchire e apportare novità migliorative. L’apertura culturale è un fenomeno che si sta affrontando progressivamente negli anni per favorire anche l’integrazione e quindi una migliore e pacifica convivenza. Il cambiamento si nota anche nelle attività aziendali, dove gli impiegati presentano nazionalità differenti e portano con sé un bagaglio di cultura ed esperienza che deve essere interpretata nella maniera corretta affinché diventino un’opportunità.
La capacità di interagire con la nostra cultura diventa difficile e complicata quando s’incontrano delle barriere insormontabili e delle chiusure mentali, che limitano ogni genere di dialogo. La discussione, anche se crea contrasto, serve a divulgare le proprie origini e a trovare un punto d’incontro.
Le seconde generazioni d’immigrati anche se sono effettivamente cittadini italiani, pur conservando le loro tradizioni, sviluppano un buon processo di socializzazione e interiorizzazione dello stile di vita del nostro paese. Il management plurale deve essere affrontato concretamente per dare una risposta che sappia essere spunto di riflessione partendo naturalmente da un’esclusione convinta degli stereotipi. Le strategie di coesistenza delle diversità trovano il loro equilibrio gradualmente proprio perché soggettivamente la relazione con una persona che non ha le proprie origini diventa più complicata. Nell’azienda la convivenza è facilitata perché tutti sono accumunati dal desiderio di raggiungere un unico obiettivo.
L’essere concentrati su una meta, permette di mettere assieme le proprie conoscenze e relazionarsi per ottenere un risultato positivo. In un contesto lavorativo il manager deve assumersi anche la responsabilità di far incontrare due mondi differenti: solo in questo modo si organizza un team cooperativo, dove diventano fondamentali delle regole. La presenza di principi ben precisi da rispettare impone di seguire delle direttive, che pur forzatamente in alcuni casi, evita di creare dei contesti discriminatori. Le regole uniscono nel perseguimento degli obiettivi e consentono di trovare vicendevolmente la possibilità di accrescersi e migliorarsi. Il management plurale è caratterizzante dei nostri giorni e deve essere considerato una risorsa aggiuntiva per rendere l’immigrazione un valore. La società della tolleranza non deve essere apparente ma radicata nei comportamenti che devono seguire la fondamentale norma del rispetto della diversità. In un contesto aziendale il rispetto è altresì importante.
Per i giovani questa situazione si palesa come reale mentre resta qualche difficoltà per le generazioni passate. Il management guarda oltre e offre sempre delle soluzioni per raggiungere un’adeguata parificazione, in questo modo non sono penalizzati neppure i giovani immigrati perché possono contare su sistemi d’integrazione lavorativa incoraggianti.