L’Istat ha reso noti i dati riferiti ai prezzi alla produzione dei prodotti industriali a gennaio 2012 rilevando un aumento dello 0,7% rispetto a dicembre 2011 e del 3,3% rispetto a gennaio dello scorso anno.
L’ultima rilevazione Istat in ordine cronologico dell’andamento dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, infatti, è quella relativa al mese di novembre 2011, comunicata il 30 dicembre scorso secondo la quale l’indice era aumentato soltanto dello 0,1% rispetto al mese di ottobre 2011, ma aveva registrato un aumento del 4,2% rispetto a novembre 2010.
Il calo della produzione industriale in Italia è stato stimato anche dal Centro studi di Confindustria che ha rilevato in gennaio una riduzione della produzione industriale dell’1,8% su dicembre.
Tornando ai dati Istat è bene spiegare che l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione.
L’Istituto nazionale di statistica, nel suo comunicato, specifica che:
- i prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno crescono dello 0,7% rispetto a dicembre e del 3,4% su base tendenziale
- i prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano aumenti dello 0,3% sul mese precedente (con una crescita dello 0,3% per l’area Euro e dello 0,4% per l’area non Euro)
La causa principale dell’aumento dei prezzi sul mercato sia interno che estero è la componente energetica: +2 punti percentuali per il mercato interno e +0,9 punti percentuali per il mercato estero, in particolare per l’area Euro.
L’Istat inoltre dettaglia i dati per settori di attività economica:
- mercato interno, i prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno segnano i tassi di crescita tendenziale più elevati nei settori:
- della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati con un +17,0%,
- della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria con un +5,3% ,
- delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori con un +4,0%.
- mercato estero, i maggiori incrementi tendenziali si registrano, sia per l’area Euro sia per l’area non Euro, nei settori:
- della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+27,3% per l’area euro, +19,2% per l’area non Euro),
- delle fabbricazioni di prodotti chimici (rispettivamente +6,9% e +12,4%).