Recruiting: talenti incompresi dalle aziende

di Teresa Barone

6 Maggio 2013 10:00

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I datori di lavoro arrivano da Marte e i giovani in cerca di lavoro da Venere: uno studio inglese mostra dove il sistema di recruiting fa acqua.

I giovani che cercano lavoro e le aziende che lo offrono sembrano provenire da due pianeti diversi: questa è la sintesi estrema di una nuova ricerca siglata CIPD che ha messo in evidenza l’incomunicabilità tra i datori di lavoro e i candidati, soprattutto se freschi di studi e alla prima esperienza lavorativa.

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Un conflitto basato sull’incomprensione che ostacola l’ingresso nel mercato del lavoro dei più giovani, provocando l’incremento della disoccupazione tra le fasce più giovani. Lo studio dal titolo “Employers are from Mars, young people are from Venus” ha monitorato la situazione nel Regno Unito, individuando alcuni punti di maggiore attrito tra chi cerca un impiego e chi lo offre.

Dove sbagliano le aziende? Senza dubbio nella ricerca di profili professionali giovani ma con anni di esperienza alle spalle, e proponendo percorsi di selezione lunghi e poco trasparenti. Le nuove leve, inoltre, sono poco informate in merito al mondo aziendale e non ricevono abbastanza supporto per cercare lavoro riducendo i tempi di attesa e favorendo la valorizzazione delle competenze.

Peter Cheese, CEO di CIPD, sottolinea l’estrema diversità tra questi due mondi e la necessità di trovare punti di incontro per favorire l’incontro tra le aziende e i giovani talenti.

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«Quando si tratta di reclutamento si può sentire come se i giovani ei datori di lavoro sono completamente diversi pianeti. Troppi giovani fanno fatica a trovare il loro primo posto di lavoro, mentre molti datori di lavoro stanno trovando difficoltà a reperire le competenze necessarie. Questa mancata corrispondenza deve essere affrontata, soprattutto per ridurre la disoccupazione giovanile.»