Quando si lavora da troppo tempo con un unico mentore, si potrebbero avvertire dei segnali di allarme che indicano che è giunto il tempo di licenziarlo. Non si parla di un business coach a pagamento, ma di colui che vi ha insegnato molto per diversi anni.
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Attenzione se evita gli incontri. Il mentore dovrebbe essere colui che può aiutarvi a raggiungere il prossimo obiettivo, dunque lo si dovrebbe incontrare almeno una volta al mese. Attenzione anche se vi trattiene dal costruire nuove relazioni: per definizione, egli ha più esperienza e quindi una rete sociale più grande. Dovrebbe aiutarvi a instaurare nuovi rapporti: se non è così, siate scettici.
Non vi pone nuove domande, scoraggia l’espansione e non riconosce il progresso: questi sono ulteriori tre evidenti segnali che è tempo di dire addio a questa figura. Infatti un mentore dovrebbe incoraggiare il manager a perseguire più grandi obiettivi, dovrebbe dargli una qualche forma di riconoscimento nel corso degli anni e soprattutto porre nuove domande così da continuare a far imparare.
Ma come licenziare il mentore, come dire addio a una figura che è stata indispensabile per la vostra carriera? Anche se non sarà facile, è giusto farlo: basta parlarne chiaramente, spiegare qual è la propria visione, la propria etica del lavoro, le oppurtunità e le sfide che si vogliono raggiungere.
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