Accogliere il candidato con una stretta di mano salda e ferma, porre le domande giuste per far emergere le sue competenze e smascherare eventuali false verità. Condurre un colloquio di lavoro significa passare attraverso queste fasi e monitorare con attenzione le risposte dell’aspirante neo assunto.
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C’è anche chi sostiene, tuttavia, che la migliore strategia per condurre un colloquio di selezione sia un’altra, basata sull’ascolto più che sul porre quesiti al candidato.
Dopo aver posto una domanda al proprio interlocutore, e ascoltato la sua risposta, è preferibile lasciar passare una manciata di secondi prima di procedere con l'”intervista”: un lasso di tempo utile per monitorare la reazione del candidato, che potrebbe essere portato a rimanere in silenzio ma anche a colmare questo vuoto mostrando iniziativa e voglia di far emergere la sua personalità ponendo a sua volta una domanda o sviando la conversazione verso altri argomenti.
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Poche domande, quindi, e alcune pause per consentire al candidato di sorprendere il recruiter approfondendo le risposte date in precedenza e sviluppando nuove tematiche che potrebbero volgere a loro favore e decretare il successo dell’incontro.