Talenti in fuga? Ecco gli errori da evitare

di Teresa Barone

10 Dicembre 2013 11:00

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Secondo Forbes il 70% dei dipendenti non si sente valorizzato in azienda: ecco i passi falsi che provocano la fuga dei talenti.

La perdita dei dipendenti più qualificati è uno dei timori che accomuna gran parte delle aziende e dei CEO,  un rischio che – stando a quanto dichiara un’indagine resa nota da Forbes – rappresenta una possibilità molto concreta.

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Se più del 30% dei dipendenti attualmente attivi all’interno di grandi aziende a livello internazionale spera di trovare un nuovo impiego entro 12 mesi, oltre il 70% dichiara di non sentirsi apprezzato e valorizzato dal proprio datore di lavoro, mentre il 60% ritiene che i propri obiettivi di carriera non siano allineati con i progetti aziendali.

Ma quali sono gli errori compiuti dai top manager e causa della “fuga” di talenti?

1. Incapacità di stimolare la passione dei dipendenti più qualificati, impedendo  l’allineamento tra le attitudini e le aspirazioni individuali con l’affidamento di incarichi appropriati.  

2. Scarso impegno nello sviluppo della creatività dei collaboratori, ai quali non è stata data la possibilità di esprimersi al meglio e di proporre idee e progetti innovativi.

3. Poca cura delle persone a livello umano ed emotivo, un compito che i datori di lavoro dovrebbero svolgere con attenzione: i dipendenti non hanno bisogno solo di una retribuzione adeguata per garantire impegno e dedizione.

4. Incapacità di riconoscere il contributo dei dipendenti attraverso riconoscimenti e politiche di premialità non necessariamente legate alla concessione di bonus economici.

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5. Scarso interesse verso la crescita professionale dei migliori talenti presenti in azienda, con il conseguente mancato affidamento di incarichi di responsabilità.