Anche il recruiter più esperto può fare la scelta sbagliata assumendo un candidato non adatto a ricoprire la posizione oggetto della selezione. Se curriculum vitae, lettera di presentazione e colloquio a tu per tu rappresentano importanti opportunità per valutare l’aspirante nuova risorsa, è bene prestare attenzione ad alcuni evidenti campanelli d’allarme.
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Ancora prima di convocare il candidato per il colloquio di lavoro, infatti, la lettura del CV può offrire molti spunti di riflessione. Refusi e, ancora peggio, errori grammaticali, denotano una capacità di curare i dettagli molto carente.
Da scartare a priori, spesso, è anche il candidato che si mostra disorganizzato e disinteressato chiedendo di riprogrammare la data del colloquio più volte. Segno evidente che la conquista del posto di lavoro offerto non rappresenta una priorità.
La mancanza di preparazione in vista del colloquio è senza dubbio un altro elemento a sfavore del candidato, soprattutto tenendo conto delle numerose opportunità offerte dal Web per trovare informazioni sulle aziende e sugli stessi responsabili delle risorse umane.
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Meglio diffidare del candidato che non smettere di parlare durante il colloquio, un comportamento che potrebbe essere letto come una scarsa attitudine al lavoro di squadra, così come dell’aspirante neo assunto che si mostra più interessato a quello che l’azienda può fare per lui e non viceversa.