Le doti del grande manager

di Chiara Basciano

18 Giugno 2014 11:00

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Quali sono le qualità considerate centrali per un manager perfetto

Cambia la figura del manager, scombinando le carte di quelle che da sempre erano state le qualità considerate fondamentali per rendere un manager qualunque un grande manager.

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Le capacità tecniche e la tendenza a dirigere diventano qualità secondarie, mentre salgono in pole position elementi più legati alla sfera umana. La capacità di sapersi guardare dentro, per esempio, venti o trenta anni fa non sarebbe mai stata una condizione sine qua non per diventare un leader, invece adesso risulta addirittura la primo posto, in quanto considerata il lasciapassare per il saper prendere le giuste decisioni e, di conseguenza, gestire un’azienda.

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Altro elemento base è saper capire il mondo, cavalcare lo Zeitgeist, in modo da sapersi muovere agilmente in ogni contesto e anticipare le mosse dei concorrenti. Ma bisogna condire il tutto con la giusta dose di umiltà, dote che aiuta a rialzarsi e ad andare avanti in caso di caduta.

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Saper comunicare con gli altri, anche attraverso l’umorismo – che non deve essere mai gratuitamente ironico – e, in alcuni casi, riuscire ad influenzarli sono elementi considerati centrali, al pari dell’orientamento digitale, visto che, in qualunque ambito ci si muova l’apporto tecnologico è ormai fondamentale. L’approccio etico e sostenibile è entrato a far parte di questa classifica solo da poco, eppure sta diventando sempre più importante per valutare il modo di essere di un buon manager, che deve essere sempre d’esempio per i suoi dipendenti.