Per quanto ci si sforzi di diventare il collega modello e il vicino di scrivania che tutti vorrebbero avere, spesso si è totalmente incapaci di compiere autovalutazioni attendibili. Un nuovo studio rivela come, negli ambienti di lavoro, esista una netta disparità tra il modo in cui le persone valutano sé stesse e quello che, invece, i colleghi pensano realmente di loro.
=> Scopri pro e contro della rivalità in ufficio
La ricerca – condotta dalla Columbia Business School e pubblicata sul Personality and Social Psychology Bulletin, mette in evidenza la tendenza comune a sottovalutare o perfino ignorare i propri difetti e gli atteggiamenti percepiti negativamente dai colleghi di lavoro.
L’unica strategia possibile per essere sicuri di non essere classificati come colleghi invadenti, arroganti o peggio, è prestare attenzione ad alcuni segnali importanti e coltivare almeno un paio relazioni con collaboratori fidati che possano fornire feedback sinceri, e veritieri.
=> Scopri quanto tempo passano in ufficio i manager di oggi
Gli studiosi – che hanno condotto alcuni test su un gruppo di studenti MBA e su un campione di 500 lavoratori statunitensi – sono partiti da un presupposto fondamentale: trovare la via di mezzo tra l’essere troppo accondiscendente e diventare prepotente è una delle sfide più difficili da affrontare nella vita sociale e lavorativa, tuttavia la ricerca del giusto mezzo è resa ancora più complicata dalla constatazione che, spesso, gli individui sono incapaci di osservarsi con gli occhi degli altri.