I top manager si vantano da sempre di dormire pochissime ore per notte eppure gli specialisti del settore continuano ad affermare che le adeguate ore di sonno sono necessarie per rendere al meglio.
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Le canoniche otto ore da sempre sbandierate come sacrosante stanno diventando ultimamente un bersaglio, infatti pare che il rendimento massimo si raggiunga dopo sette ore di sonno secondo gli esperimenti fatti le capacità crescono con l’aumentare delle ore per arrivare al picco in sette ore e poi declinare.
Ma sono proprio i manager ad insegnarci che generalizzare non ha alcun senso, infatti se loro dormono poco e rendono molto vuol dire che ognuno ha il suo ritmo, che si può anche imporre al proprio corpo tramite la forza di volontà ma l’importante è non esagerare.
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Forse lo stacco delle vacanze può aiutare proprio a capire quale sia il proprio ritmo fisico, andando a dormire seguendo il più possibile le esigenze naturali. Secondo il Wall Street journal alcuni studi collegano il tasso di mortalità e l’insorgenza di malattie proprio al troppo sonno, dimostrando come sette ore siano da considerare ottimali.
Però attenzione, perché secondo David Dinges, uno scienziato del sonno della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania che ha studiato la privazione del sonno, anche solo 20 o 30 minuti meno delle 7 ore minime raccomandate possono rallentare la velocità cognitiva e aumentare i cali di attenzione.