I dipendenti delle aziende europee sono sempre più attivi in Rete, lavoratori che comunicano e condividono contenuti attraverso i social network contribuendo a costruire la reputazione del management, nel bene e nel male.
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Secondo un’indagine promossa dalla Weber Shandwick in partnership con Krc Research su un campione di 2300 dipendenti attivi in 15 Stati del mondo, i lavoratori presenti in Rete rappresentano una risorsa per le aziende dando visibilità alla società dalla quale dipendono e difendendo l’azienda dalle eventuali critiche che arrivano dall’esterno.
L’indagine “Employees Rising: Seizing the Opportunity in Employee Activism” sottolinea come, per i CEO, sia fondamentale saper gestire al meglio il “fenomeno dei dipendenti attivi” anche incentivando i lavoratori che mostrano una evidente attitudine nel sostenere il loro lavoro e i vertici aziendali.
Come mette in evidenza Leslie Gaines-Ross, Chief Reputation Strategist di Weber Shandwick: «Abbiamo appreso dalle conversazioni con i nostri clienti che il coinvolgimento dello staff è una priorità delle loro agende e sarà sempre più la strada da seguire anche in futuro.»
Se il 43% dei dipendenti interpellati ammette di pubblicare in Rete foto o video relativi all’azienda per cui lavora, ammonta al 33% la percentuale di coloro che hanno condiviso sui social network un commento positivo riferito proprio alla società, mentre il 24% delle aziende europee è solita incentivare le risorse umane alla condivisione di notizie relative al posto di lavoro.
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Una strategia che sembra portare notevoli benefici, basti pensare che il 51% dei dipendenti attivi a livello social grazie all’incoraggiamento aziendale aiutano ad acquisire nuova clientela, consigliano l’acquisto di prodotti e servizi.