Avete amici al lavoro? Il modo in cui si risponde a questa domanda può dipendere dalla vostra età. Un recente studio condotto su LinkedIn fa luce su come le diverse generazioni vedono le relazioni sul posto di lavoro, attualmente considerate in continua evoluzione e importanti sia per le dinamiche d’ufficio che per lo sviluppo del lavoro individuale.
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Mentre quasi la metà di tutti i lavoratori credono che fare amicizia con i colleghi aumenti la felicità in ufficio, il valore che si dà a questo tipo di amicizie è diverso in base alla propria posizione. Mentre i millennials – i più giovani leader – credono fortemente che le amicizie abbiano un impatto significativo sulla felicità, motivazione e produttività, gli adulti – quelli di età compresa tra i 55 e i 65 anni – pensano che questi rapporti non abbiano avuto alcun effetto sulle loro prestazioni profesionali.
Quindi, avere un amico come collega è importante solo se si è giovani e in questo caso è considerato una forza trainante per la soddisfazione sul posto di lavoro. Il fatto è che la maggior parte dei millennial non sono sposati, non hanno figli e sono giovani appena usciti dall’università, affamati dunque di nuove relazioni e amicizie.
Se per i più giovani l’ufficio è visto come un luogo ideale per cercare persone con cui andare a cena oppure a vedere un film al cinema o a bere qualcosa in un locale, per gli adulti è necessario separare lavoro e vita personale. Si sottolinea peraltro che i millennials sono più aperti a divulgare informazioni personali, anzi sono inclini all’oversharing.
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