Il lavoro nuoce alla salute delle donne?

di Teresa Barone

25 Settembre 2014 09:00

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Cefalea e nausea sono spesso ?colleghe? delle donne sul lavoro: ecco perché.

Lavoro e salute non sempre rappresentano un legame positivo, soprattutto quando entrano in gioco stress, posture scorrette, eccessi nell’uso della tecnologia, inquinamento acustico o di altro tipo.

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A essere maggiormente colpite da alcune tipologie di disturbi, come il mal di testa, sono le lavoratrici donne, stando a quanto rivela uno studio promosso dall’Unità operativa di medicina del lavoro dell’Irccs Fondazione Maugeri di Pavia, ricerca condotta in collaborazione con le università di Pavia e di Roma-Tor Vergata e l’Irccs Fondazione Istituto neurologico Mondino di Pavia.

Se nausea e cefalea scollegate a specifiche patologie coinvogono il 5-6% dei lavoratori di sesso maschile, le donne colpite da questi disturbi sono il 18-20% e prevalentemente appartenenti alla fascia di età compresa tra i 25 e i 55 anni.

La causa del malessere va ricercata nello stress che deriva dall’incarico svolto, dal ritmo di turni che spesso coinvolgono le ore notturne, dal superlavoro svolto al pc. Il tutto si ripercuote inevitabilmente sulla qualità della vita e sulla produttività, visto l’incremento dei giorni di assenza per malattia dei soggetti colpiti, come afferma Giuseppe Taino della Fondazione Maugeri:

«Studi europei di autovalutazione riportano una perdita di efficienza media del 35%.»

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Come agire per limitare l’insorgere di fastidiosi problemi di salute nei lavoratori? È sempre Taino a fornire indicazioni utili: «Il nostro studio ha come obiettivo proprio quello di fornire al medico competente indicazioni utili per la gestione di questi lavoratori, nonché criteri di valutazione che possano supportarlo nella formulazione del giudizio di idoneità alla mansione lavorativa specifica. Le misure preventive possono essere di tipo organizzativo, tecnico o restrittivo. Le scelte, naturalmente, devono essere sempre personalizzate e strettamente correlate alla prevenzione del rischio infortunistico e/o di incidente.»