La parola dice tutto: WEconomy, un modo nuovo di guardare all’economia e all’organizzazione del lavoro, una nuova sfida per i manager del futuro. Quel “we” iniziale ribalta infatti le gerarchie e mette i manager in condizioni differenti, traghetta verso una condivisione del lavoro e insegna ai dirigenti che collaborare porta i suoi frutti.
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Per questo se si vuole non solo sopravvivere al cambiamento ma anche cavalcarlo i manager devono essere capaci di intercettare questo nuovo concetto e farlo proprio. Il comando lascia il posto alla discussione, permettendo di avere spunti migliori per le soluzioni che si cercano.
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Questo nuovo approccio di certo verrà più facile ai giovani manager, ma per i più maturi non è impossibile capire i vantaggi della WEconomy e adattarvisi. Infatti più teste pensano meglio di una e laddove c’è condivisione c’è produttività. Di certo si tratta di affrontare delle sfide quotidiane e di riformulare l’approccio al lavoro, ma la soddisfazione sarà enorme quando il cambiamento sarà in atto.
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I manager dovrebbero essere capaci di interpellare sempre i propri collaboratori, stimolandoli e creando una rete tra di loro, in modo da farli sentire parte di un tutto. Ma per fare questo ci vuole anche molta organizzazione, anche più del solito, le informazioni infatti devono essere incasellate e condivise, per non rischiare la confusione. Inoltre bisogna essere molto flessibili, in modo da saper riprogettare di continuo il futuro, senza lasciarsi ingabbiare in modalità ripetitive.