Motivazione: perché aumentare lo stipendio non basta

di Floriana Giambarresi

21 Novembre 2014 16:00

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Ecco perché il dirigente dovrebbe capire qual è il reale potenziale motivazionale di un aumento di stipendio ai collaboratori.

Motivare i collaboratori è particolarmente importante, è uno dei maggiori fattori che alimentano la crescita dell’impresa. È tuttavia un compito abbastanza complesso e ci sono momenti in cui anche una strategia ben pianificata non dà i risultati sperati: aumentare lo stipendio dei dipendenti è la chiave per riuscirci senza alcun dubbio, ma non basta.

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Ricordatevi che, anche se c’è un legame tra la motivazione dei dipendenti e un aumento di stipendio, è instabile. La felicità legata a ciò infatti si esaurisce velocemente. Un piccolo aumento di stipendio avviene tipicamente una volta all’anno, il che significa che i dipendenti devono aspettare tanto tra un possibile premio e un altro. Questo significa che il dirigente deve saper sfruttare al meglio quei 12 mesi per stimolarli a lavorare meglio e, di conseguenza, a raggiungere l’aumento.

Aumentare la paga mantiene i dipendenti di buonumore, dunque li induce a lavorare con più energia, anche se solo per un “breve” periodo. Secondo gli esperti di leadership, impegnarsi costantemente per far crescere i dipendenti, rispettarli, trattarli con dignità, formarli continuamente e renderli autonomi siano sicuramente fattori motivazionali più efficaci rispetto a un semplice aumento di stipendio.

È chiaramente importante pagare bene i dipendenti, ma pensate a motivarli nella maniera giusta. Gli aumenti di stipendio dovrebbero essere solo una parte della vostra strategia motivazionale: sono importanti, ma non sono tutto, dunque è necessario applicare sforzi sostenuti per offrire maggiori opportunità ai dipendenti, stimolare la loro crescita e dunque il successo.

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