Un curriculum ricco di competenze ed esperienze, così come ottime referenze, non servono a far superare brillantemente un colloquio di lavoro se il candidato commette un errore imperdonabile.
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Una ricerca recente, condotta su un campione di dirigenti e dipendenti, mette in evidenza alcuni comportamenti giudicati inaccettabili in fase di colloquio, primo fra tutti il mancato spegnimento del telefono che, inesorabilmente, squilla proprio nel bel mezzo dell’incontro tra l’aspirante nuovo assunto e il selezionatore.
L’indagine (promossa da Creative Group), ha individuato alcuni errori che possono mandare a monte un colloquio, indipendentemente da quanto il candidato sia qualificato per la posizione ricercata.
In seconda posizione figura la mancanza di puntualità: un ritardo, anche se minimo, viene valutato come indice di poca professionalità, soprattutto se non è preceduto da una telefonata che avvisa in merito al ritardo.
Mai dare per scontato, inoltre, che il responsabile della selezione abbia con sé tutta la documentazione necessaria per affrontare il colloquio: meglio presentarsi portando con sé una copia del CV e di altri materiali utili (portfolio, progetti).
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Se una scelta sbagliata in fatto di look rappresenta ancora un rischio notevole per chi aspira a ottenere un lavoro, anche tirare in ballo l’ex datore di lavoro non è una mossa vincente. Meglio focalizzare l’attenzione sulle sfide vinte brillantemente e sui progetti portati a termine con successo.