Conciliare lavoro e vita familiare è sempre più difficile per molti lavoratori, nonostante le varie iniziative di welfare aziendale e il supporto della tecnologia che consente, spesso, di lavorare da casa.
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Secondo una ricerca promossa in vari Paesi del mondo dalla società EY, dietro le crescenti difficoltà nel trovare un equilibrio tra professione e privato si celano alcune motivazioni di base: l’aumento delle spese ma non quello delle retribuzioni, l’aumento delle responsabilità e del numero di ore trascorse sul lavoro. In presenza di prole, inoltre, la strada verso la conciliazione dei tempi è ancora più in salita.
Questo obiettivo sembra essere ancora più difficile da raggiungere da parte delle nuove generazioni, che tuttavia sono anche quelle maggiormente disposte ad accettare sacrifici e cambiamenti, così come a rinunciare a una piccola parte del loro stipendio in cambio di maggiore flessibilità lavorativa.
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Poter contare su maggiore autonomia rappresenta un vantaggio per il 66% dei lavoratori interpellati e appartenenti a qualsiasi fascia di età: poter lavorare in modalità flessibile, infatti, è al terzo posto nella classifica dei benefici più apprezzati dai dipendenti, dopo una retribuzione competitiva e bonus aggiuntivi.