Formazione: investimento per le aziende, tutela per i dipendenti

di Teresa Barone

29 Giugno 2015 08:00

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Il duplice vantaggio della formazione in azienda: dipendenti più produttivi? e più protetti contro i possibili licenziamenti.

Investire nella formazione delle risorse umane rappresenta una forma di tutela fondamentale in azienda: lo afferma il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di un suo intervento in videoconferenza a margine del “Festival del lavoro” a Palermo.

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Garantire la formazione adeguata ai dipendenti, infatti, consente loro non solo di acquisire conoscenze e competenze ma anche di maturare certezza, sicurezza e protezione contro il rischio di essere lasciati a casa.

«Formare un dipendente significa per il datore investire del tempo, investire delle risorse, delegare alcune delle persone che lavorano presso la propria azienda a trasferire delle informazioni a dei giovani, presumibilmente, che sono all’inizio della loro carriera. Questi giovani che hanno ricevuto questa formazione, per il fatto stesso di averla ricevuta, diventano in qualche modo meno vulnerabili ai cambiamenti delle condizioni economiche esterne all’azienda, diventano meno sostituibili degli altri lavoratori.»

Queste le parole di Boeri, il quale ha evidenziato come per i datori di lavoro investire nella formazione sia determinante per rendere i lavoratori più produttivi e capaci di ottenere performance di alto livello per tutta la durata della loro carriera professionale.

«La formazione sul posto di lavoro è la migliore tutela che oggi si possa fornire ad un lavoratore. Fra l’altro è una tutela che va nell’interesse stesso del datore di lavoro, perché questi lavoratori diventano poi più produttivi e rendono di più all’azienda nell’intero arco della vita lavorativa. Qui c’è un fenomeno nuovo che penso sia promettente, noi speriamo di avere un po’ interrotto un circolo vizioso che si era innestato in Italia, era il ciclo vizioso in cui le aziende assumevamo con dei contratti a termine, pagavano poco i loro dipendenti, non davano loro formazione. Speriamo si stia interrompendo questo circolo vizioso e i dati sono incoraggianti.»