Cresce la presenza dei social network sia nella selezione del personale sia nella ricerca di lavoro: a fare il punto della situazione è la recente indagine annuale promossa da Adecco, il “Work Trends Study” che mostra come le attività di recruiting si svolgano prevalentemente online esattamene come i tentativi dei candidati per scovare annunci e posizioni lavorative aperte in rete.
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Confrontando le percentuali attuali con i dati passati, ad esempio, si nota come il web recruiting sia aumentato del 19% e – stando alle previsioni diffuse da Adecco – entro il 2017 sia destinato a subire un notevole incremento.
Ma come vengono utilizzati i social network per selezionare i candidati? Se il 78,3% dei recruiters intervistati ammette di sfruttare le risorse social per individuare candidati “passivi”, il 75,5% verifica le informazioni contenute nei CV e il 50,3% cerca di monitorare la web reputation delle potenziali risorse da assumere.
«Non c’è dubbio che l’attenzione al proprio profilo sui social network sta diventando un fattore importante nell’approccio al mondo del lavoro – afferma Andrea Malacrida, AD di Adecco Italia -. Il ricorso a un’analisi della pagina Facebook dei candidati non è l’elemento essenziale in una scelta. Ma di fronte a un candidato di cui non si è del tutto sicuri o che è in concorrenza con altri, potrebbe determinare la scelta finale.»
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La ricerca mostra, infatti, come talvolta una foto o un contenuto veicolato attraverso Facebook o Twitter abbia effettivamente decretato l’esclusione di un candidato dal processo di selezione, evidenziando caratteristiche e comportamenti non in linea con il ruolo che avrebbe potuto ricoprire in azienda.