Recruiting e abitudini da abbandonare

di Teresa Barone

14 Dicembre 2015 09:00

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Le pessime abitudini che compromettono il buon esito di un processo di selezione.

La selezione del personale è un ambito in continua evoluzione, soggetto ad aggiornamenti e cambiamenti dovuti soprattutto all’apporto digitale.

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Stare al passo è una necessità per i recruiters, tuttavia capita spesso di portare avanti abitudini che rischiano di limitare i risultati e compromettere l’efficacia del lavoro.

Non tenere conto delle novità introdotte dalla tecnologia, ad esempio, rappresenta un ostacolo notevole e rischia di compromettere la ricerca e l’identificazione dei talenti più qualificati, soprattutto tra le risorse più giovani e maggiormente propense a sfruttare il mondo dei social per proporsi alle aziende.

Anche la scrittura e pubblicazione di annunci di lavoro troppo generici possono impedire ai selezionatori di ottenere il loro fine primario, attirando candidati che non sono in linea con le esigenze aziendali e non corrispondono al profilo effettivamente richiesto dai datori di lavoro.

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Una comunicazione carente, tra il recruiter e il cliente ma anche tra il primo e i candidati da selezionare: entrambi rischiano di non ricevere le informazioni pertinenti e necessarie rispettivamente per assicurarsi le risorse migliori e ottenere un impiego.