Lavorare da casa, o comunque fuori dalle mura dell’ufficio almeno qualche giorno a settimana, rappresenta un’opportunità fruttata da circa la metà dei manager e dei professionisti italiani. I vantaggi non mancano, tuttavia lo “Smart working” non è immune da criticità e inconvenienti.
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A fornire dati recenti in materia è un’indagine promossa da Regus, ricerca condotta su un campione di 44mila manager e professionisti che mette in luce il rovescio della medaglia in tema di “lavoro agile“: se il 28% degli intervistati in Italia prova solitudine quando lavora casa, il 67% lamenta la mancanza di contatto e interazione con i colleghi di lavoro.
Non certo trascurabile è anche la percentuale di coloro che temono di aumentare eccessivamente di peso, proprio a causa del tempo trascorso a casa sebbene dedicato al lavoro. Secondo Mauro Mordini, Country Manager Regus in Italia:
«Chi lavora in modalità organizzative di Smart working o lavoro agile necessita di ambienti professionali e completamente attrezzati per essere efficace e produttivo. Gestire il proprio lavoro lontano dall’ufficio, ma quasi sempre da casa, chiaramente non è la soluzione più efficace. Chi ha la possibilità di lavorare in un ambiente completamente funzionale, invece che da uno spazio improvvisato all’interno della propria casa, ha l’opportunità di confrontarsi con altri professionisti e superare così il senso di isolamento.»
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