Intelligenza fa rima con distrazione

di Teresa Barone

21 Gennaio 2016 15:00

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A perdere la concentrazione sul lavoro sono anche le menti più brillanti: ecco perché.

La distrazione è uno dei peggiori “difetti” spesso contestato ai lavoratori, tuttavia a essere poco concentrati non sono spesso proprio i soggetti dotati di una spiccata intelligenza.

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Secondo Bostjan Ljubic, vice presidente di Steelcase, azienda che ha analizzato i risultati di svariati studi sull’argomento, la distrazione nasce dall’incapacità di scegliere su quale idea o progetto concentrarsi tra i tanti che si hanno in mente. A esserne vittima sono anche e soprattutto le menti più brillanti, soprattutto a causa del notevole stress a cui sono sottoposte quotidianamente e al timore di non raggiungere le aspettative proprie e del capo. Questo causerebbe un senso di inadeguatezza e inabilità nell’affrontare il carico di lavoro nel suo insieme.

L’aumento della distrazione e dell’incapacità di “mettere a fuoco” un argomento, un progetto o una richiesta, deriverebbe anche dal crescente utilizzo della tecnologia sul lavoro.

Secondo una delle ricerche citate, ad esempio, il tempo medio trascorso alle prese con i dispositivi Mobile è aumentato del 200% dal 2012 al 2015, basti pensare che i lavoratori controllano mediamente la propria posta elettronica dallo smartphone circa 30 volte all’ora.

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Da una ricerca promossa dall’Università della California, invece, si evince che i lavoratori si distraggono mediamente ogni tre minuti.