Avere un pensiero critico, capace di osservare ed analizzare le cose, serve in ogni contesto, e in quello lavorativo risulta particolarmente utile. Non tutti però sono così fortunati da possederlo in maniera innata. Eppure è possibile svilupparlo.
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Ci sono cinque passaggi che sono rappresentativi del passaggio dal non utilizzo del pensiero critico alla sua piena applicazione. Il primo livello è costituito dai pensatori non riflessivi incapaci di sistemare le cose nelle categorie appropriate, di solito inconsapevoli del modo in cui le cose possono essere valutate, mancano di chiarezza e precisione. Il secondo livello vede pensatori che si rendono conto di avere lacune importanti e muovono i primi passi verso una sistematizzazione dei pensieri.
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Al terzo livello ci sono i pensatori pratici, del tutto consapevoli delle loro difficoltà ma capaci di dare una prima classificazione alle cose, pur non potendo vantare un modo intuitivo nel farlo e, certamente, non del tutto acquisito. Seguono, al quarto livello, i pensatori capaci di guardare in faccia gli stereotipi in cui rischiano di cadere e per cui la relazione tra cose, pensieri, desideri e modi di sentire sono elementi acquisiti. Non sono del tutti capaci di analizzare le cose ma sono ad un buon livello.
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Infine il Maestro del pensiero critico conosce i propri processi di pensiero in maniera sistematica ma è capace di rivedere di continuo tali processi, in modo da migliorarli. Ha interiorizzato il pensiero critico, e, per questo, gli viene del tutto naturale. Ogni individuo può trovarsi ad uno stadio diverso, per questo gli strumenti e la formazione per sviluppare il pensiero critico devono essere fortemente personalizzati.