Lavoro e digitalizzazione

di Chiara Basciano

16 Giugno 2016 11:00

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Uno studio analizza il nuovo volto delle Risorse Umane in relazione alla digitalizzazione.

Come sta cambiando il mondo del lavoro? Dove sta portando il lavoro flessibile e a cosa puntano le risorse umane? Per dare una risposta a questi interrogativi arriva lo studio Future People: Le postazioni di lavoro nell’era della trasformazione digitale, IDC 2016, promosso da Cornerstone OnDemand e condotto da IDC, il cui compito è quello di analizzare le tendenze e gli sviluppi del lavoro flessibile, della leadership, della gestione delle performance e dello stato delle HR nelle organizzazioni.

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Uno dei punti salienti dello studio è l’importanza data dai lavoratori al lavoro flessibile, risulata infatti che i lavoratori che hanno la possibilità di scegliere come e dove lavorare si sentono più legato all’azienda e tendono a consigliarla a terzi. Inoltre appare una notevole differenza tra paesi del Nord e del Sud Europa. Se nei primi la cultura manageriale tende a concedere più facilmente il lavoro flessibile al contrario, nel Sud, vi sono ancora molte resistenze. Per questo la sfida appare complessa per le multinazionali, che devono tener contro di queste differenze.

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Altro punto chiave sono le prassi collaborative. Laddove le imprese si impegnano a favorire la mobilità interna dei dipendenti e un sistema di apprendimento aperto e collaborativo si nota un maggiore tasso di crescita. Si sta delineando un nuovo volto delle Risorse Umane, a cui è chiesto di allargare la propria visione, contribuendo alle statistiche relative alle performance dei dipendenti, all’educazione alla leadership e alla semplificazione delle procedure burocratiche.