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Il successo del colloquio di lavoro dipende sia dalle potenzialità del candidato sia dalla capacità del selezionatore di far emergere le sue capacità, conducendo al meglio l’intervista e ponendo le domande in grado di stimolare risposte utili alla valutazione.
=> Selezione: quanto conta il giudizio del candidato?
Un percorso tutt’altro che semplice, quindi, che parte dalla ricerca dei candidati giusti e da un attento esame dei curriculum vitae.
Per un recruiter, inoltre, è fondamentale sapere come smorzare la tensione e placare l’ansia del potenziare nuovo assunto, ad esempio fornendo alcune informazioni sulla “struttura” del colloquio prima di iniziare l’intervista vera e propria.
Se è determinante evitare di monopolizzare la conversazione, lasciando spazio al candidato e ponendo domande che diano la possibilità di parlare apertamente, è anche importante limitare il numero di quesiti per fare in modo che tutti i candidati abbiano a disposizione il medesimo lasso di tempo.
=> Non solo CV: quanto contano le soft skills?
Una regola efficace, ad esempio, prevede un numero di domande che varia da quattro a sei se il colloquio dura non più di trenta minuti.