Gli ambienti di lavoro sono popolati di lavoratori appartenenti a generazioni differenti, una convivenza senza dubbio stimolante che dà vita a un confronto proficuo, non sempre facile da gestire da parte dei datori di lavoro.
=> Gestire il gap generazionale
Una recente indagine promossa da Robert Half fa luce sulle diversità generazionali viste dai CFO e su come queste ultime si riflettono sul lavoro.
Al primo posto, tra le differenze tra i vari stili comportamentali e le qualità lavorative, spicca la capacità di comunicazione citata dal 30% degli intervistati.
Anche la predisposizione ad adattarsi ai cambiamenti è spesso differente tra i lavoratori di età diverse (26%), così come le abilità tecniche dimostrate sul lavoro (23%).
Solo il 7% dei manager interpellati, invece, afferma di non notare particolari caratteristiche dissimili.
Sono gli stessi esperti Robert Half a sottolineare gli effetti positivi di un ambiente di lavoro diversificato:
«Troppo spesso, i manager vedono queste differenze come negative, ma la costruzione di una squadra caratterizzata da diverse prospettive, idee e punti di forza può essere solo positiva, in grado di far nascere prodotti e livelli di servizio migliori.»
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