L’intelligenza emotiva in ambito lavorativo è più apprezzata dello stesso quoziente intellettivo. La capacità di gestire al meglio le proprie emozioni, e quelle degli altri, rappresenta una risorsa per avere successo secondo la maggior parte dei manager e dei lavoratori interpellati nel corso di un’indagine condotta da OfficeTeam.
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La ricerca ha rilevato soprattutto il peso dell’intelligenza emotiva in fase di selezione del personale, tanto che il 40% dei responsabili delle risorse umane interpellati ha sottolineato come sia spesso molto difficile insegnare ai dipendenti alcune competenze trasversali inerenti proprio la comunicazione e la capacità di adattamento.
L’intelligenza emotiva, infatti, si rivela fondamentale nel processo decisionale e nella capacità di problem solving: non deve essere sottovalutata per il suo potenziale nella gestione di interi team di lavoro.
Analizzando alcune percentuali emerse dall’indagine, la quasi totalità dei lavoratori ritiene di avere una notevole intelligenza emotiva, ma tre responsabili delle risorse umane su dieci affermano che i datori di lavoro danno speso poca importanza alla valutazione dell’intelligenza emotiva durante il processo di assunzione.
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Secondo gli autori, inoltre, l’intelligenza emotiva non si esaurisce semplicemente con il controllo delle emozioni ma ha risvolti importanti per quanto riguarda la capacità di ascolto e l’abilità nel comprendere anche i segnali non verbali: sono qualità che influenzano positivamente la costruzione di relazioni efficaci in ambito professionale.
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