Il bullismo sul lavoro

di Francesca Vinciarelli

11 Aprile 2017 10:00

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Il bullismo presente sul lavoro, ecco di cosa si parla.

Il bullismo si combatte tramite le scuole, le associazioni, in famiglia e anche nel privato.

Troppe liti in ufficio? Produttività a rischio

Il bullismo nello specifico è un comportamento aggressivo o violento contro un’altra persona, sono comportamenti che si verificano sopratutto in ambito scolastico tra i giovanissimi. Il bullo e il bullismo viene categorizzato spesso per una determinata età e ambiente, questo soprattutto per le notizie presenti sui giornali e i telegiornali, ma le azioni di bullismo e i comportamenti scorretti e violenti sono presenti anche sul lavoro, attraverso il moobing. Anche se negli uffici spesso non corre buon sangue, ci sono problemi che vanno oltre i semplici litigi, spesso tutto questo si evolve in una situazione incontrollabile che mette un preciso lavoratore con le spalle contro il muro, vivendo una vera e propria fase di mobbing. Non esiste un’unica motivazione per spiegare perché colleghi o capi attuino del mobbing verso un lavoratore, sono molti e vari inoltre cambiano a secondo del lavoro, del problema o dello scopo finale.

Il capo è un despota? Più liti tra colleghi

Il mobbing è una vera persecuzione e una violenza, sia fisica che verbale, verso il malcapitato. Molto spesso si divide in varie fasi, l’inizio del mobbing vero e proprio fase in cui lo scopo è quello di attaccare la persona in questione criticandola per qualsiasi banalità. Nelle successive fasi la questione si evolve, aggravandosi e portando così la persona alla fase finale, nello specifico anche l’abbandono del lavoro con un “volontario” licenziamento. Dall’altra parte ci si può trovare sia il capo ma sia un gruppo di colleghi, come già detto le motivazioni sono moltissime, ad oggi lo scopo più comune è quello di indurre un dipendente alle dimissioni, per esempio quando si debbano effettuare tagli al personale. Il mobbing destabilizza e mette in crisi la persona, arrivando ad un punto in cui si pensa di essere addirittura dalla parte del torto. In questi casi è fondamentale essere seguiti da uno psicologo che sappia consigliare e guidare per uscirne al meglio.

Fonte: Shutterstock