Ridere e scherzare sul lavoro sembra impossibile ed anche inutile, ma nella realtà per la propria carriera serve anche positività e divertimento.
Ridere per lavorare bene
Gli argomenti più leggeri e le risate possono prendere parte in rari momenti, tra cui la pausa pranzo, accade sia per la tendezza ad essere seri e professionali anche nei momenti di relax e sia perché non ci si sente liberi di scherzare in ufficio e con i colleghi. Il lavoro crea una tensione che porta i dipendenti ad essere sempre in tensione e tendenti alla negatività, questo fa dimenticare quanto la risata abbia dei benefici sul corpo e sull’umore. L’umorismo sul lavoro è utile sia per il proprio percorso lavorativo e sia per quello degli altri, anche se questo non significa diventare eccessivamenti scherzosi, bisogna infatti capire il tempo, il modo ed anche il tipo di colleghi. Alla base si trova sempre il tipo di rapporto che si ha, ci sono colleghi con il quale è possibile scherzare ed altri no, anche se in ogni caso ridere è la miglior cosa da fare per costruire rapporti professionali.
Ridere come terapia
Ridere fa bene ma sul lavoro si devono comunque tenere in considerazione alcuni elementi, tra questi la motivazione per il quale si sta ridendo, infatti proprio per questo si deve sempre ridere con le persone e non degli altri. Non tutti hanno lo stesso senso dell’umorismo e autoironia per questo potrebbe dare fastidio e ritrovarsi a litigare invece che ridere. Successivamente capire il momento e la situazione, evitare di voler essere simpatici per forza, il momento che si crea deve essere naturale e non forzato. Ricordando di essere simpatici ma comprensivi, nello specifico mettere da parte battute in caso di momenti difficili per un collega come licenziamenti, richiami e via dicendo. Infine evitare categoricamente barzellette razziste, sessiste o qualsiasi altro scherzo offensivo e umiliante.
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