Il livello di competenze in Italia è molto alto, si studia tanto ma si lavora poco, per questo il mercato del lavoro appare tanto competitivo. Da un lato chi cerca lavoro continua ad aggiornarsi e a mantenere un profilo di alto livello, dall’altro chi deve andare a caccia di candidati non può più limitarsi a guardare le competenze tecniche.
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E qui entrano in gioco le soft skills, capaci di mettere in luce un candidato piuttosto che un altro. Ma il problema delle aziende è riuscire ad attirare l’attenzione di chi tali competenze trasversali le possiede davvero. La comunicazione gioca un ruolo centrale in tal senso, le aziende infatti devono riuscire a farsi notare con campagne mirate, che puntino alla diffusione dei loro valori. A tal proposito è utile fare un passo indietro e creare cioè proprio quelle basi etiche e culturali che devono essere distintive per un’azienda.
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Le offerte di lavoro devono essere meno asettiche ma devono invece parlare di valori, puntando a far drizzare le orecchie a chi sta cercando un posto di lavoro diverso, in cui non si parli solo di obiettivi di business ma in cui si possa toccare con mano una visione più larga del mondo degli affari. Si tratta di puntare ad una relazione di scambio, in cui le soft skills dei candidati diventano il tassello in più per le aziende.
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